La scrittrice italiana sotto pseudonimo Elena Ferrante è conosciuta in tutto il mondo e diventa un noto nome televisivo grazie alla serie tv l’amica geniale.
Elena Ferrante è una scrittrice napoletana particolarmente conosciuta per la sue serie Romanzi Napoletani, che includono quattro libri. Il nome è diventato particolarmente popolare anche il televisione a seguito della serie tv basata proprio sulla serie romanzi napoletani, ovvero L’amica geniale. La cosa incredibile è che di Elena Ferrante si conosce solo il nome, mentre la sua identità fisica non è mai stata rivelata.
Elena Ferrante: la biografia?
Parlare della biografia della Ferrante non è semplice, la scrittrice fin dall’uscita del suo primo libro ha scelto l’anonimato, infatti anche il nome Elena Ferrante è uno pseudonimo. Conosciuta a livello internazionale la scrittrice ha sempre mantenuto il riservo sulla sua vera identità sin dalla pubblicazione del suo primo libro nel 1992.
Una delle poche informazioni da lei rilasciate è la data e il luogo di nascita, 5 aprile 1943 a Napoli.
Nonostante la sua volontà sono state svolte diverse indagini per capire la sua vera identità, tra cui l’inchiesta del Sole 24 Ore. Secondo questa teoria, ricavata da indagini e considerazioni che emergono dalle interviste e dalle informazioni contenute nei libri si tratterebbe di del Anita Raja, 63enne. Sarebbe una traduttrice napoletana e figlia di un’ebrea polacca, sfuggita all’Olocausto poi trasferitasi a Napoli, dove crebbe la figlia.
L’editore della casa editrice E/O smentì il tutto dichiarando “Trovo disgustoso il giornalismo che indaga nella privacy e tratta le scrittrici come camorriste. Adesso si finisce anche per guardare nei conti”.
Marco Santagata invece, critico e romanziere avanza l’ipotesi secondo cui il vero nome della Ferrante sia Marcella Marmo, una docente universitaria di storia che insegna all’Università Federico II di Napoli.
Secondo altri si tratterebbe invece di Domenico Starnone che avrebbe dato vita ai romanzi con l’aiuto della moglie.
Elena Ferrante: la carriera professionale
La carriera di Elena Ferrante è un susseguirsi di romanzi che raccontano storie e vicende appassionati. Il suo primo libro L’amore molesto, viene pubblicato nel 92 e tradotto in inglese nel 2006, a seguito di un adattamento come lungometraggio sotto il nome di Nasty Love, diretto da Mario Martone. Tra il 2002 e il 2016 pubblica I giorni dell’abbandono; La frantumaglia (una sorta di biografia tramite lettere); La figlia oscura e la spiaggia di notte. Tutti quanti tradotti anche in lingua inglese.
Dal 2011 in poi pubblica il primo libro della serie Romanzi Napoletani, composta da quattro libri. L’introduzione alla serie è L’amica geniale (2012), il primo romanzo; Storia del nuovo cognome (2013); Storia di chi fugge e di chi resta (2014); La storia del bambino perduto (2016).
Da settembre 2018 il nome della Ferrante passa ogni domenica sera su Rai1 grazie alla serie tv basata sui Romanzi Napoletani chiamata L’Amica Geniale. La serie è realizzata in lingua italiana e prodotta dalla rete premium americana HBO in collaborazione con Rai e TIMvision.
Il suo libro La storia della bambina perduta è stato selezionato per il premio Man Booker International nel 2016. Per lo stesso romanzo ha vinto la medaglia d’oro per il premio Independent Publisher Book Award. La storia del nuovo cognome ha vinto il premio per il miglior libro tradotto nel 2014, tradotto dall’italiano da Ann Goldstein.
Elena Ferrante: vita privata
Stando sempre all’inchiesta del Sole 24 Ore se Anita Raja fosse davvero Elena Ferrante, sarebbe la moglie dello scrittore Domenico Starnone, ma anche qui, non è dato sapere nulla della vita privata della scrittrice.
Riguardo ai guadagni, a seguito della proiezione al cinema di Venezia, sono stati registrati 42 mila ingressi per un totale di mezzo milione di euro.
3 uriosità
- è stata definta dal Times una delle 100 persone più influenti del 2016.
- Elena Ferrante non ha mai confermato nessuna teoria, le uniche informazioni “private” derivano dal suo volume La frantumaglia, una raccolta delle lettere da lei scritte al suo editore e delle interviste concesse nel corso della sua carriera.
- Perché l’anonimato? la Ferrante sostiene che “i libri, una volta scritti, non hanno bisogno dei loro autori” e che tenere il suo nome nascosto è la chiave del suo processo di scrittura.